Subeconomati dei benefici vacanti

I Subeconomati dei benefici vacanti, organi istituzionali periferici dipendenti dall'Economato generale istituito a Torino con regio biglietto del 21 maggio 1733, avevano competenze in materia beneficiaria (esazione dei redditi, riparazioni degli edifici, riduzioni a mano regia dei benefici vacanti ovvero dei benefici temporaneamente privi di titolare, nomina dei nuovi titolari, eccetera). Dopo l'Unità la legge sabauda fu estesa a tutto il territorio italiano e rimase in vigore sino al Concordato (1929). Furono istituiti ovunque i Regi economati dei benefici vacanti e i Regi subeconomati dei benefici vacanti, dipendenti dal Ministero di grazia, giustizia e culto. La legislazione ad essi relativa fu unificata con il regolamento approvato con regio decreto 2-3-1899, n. 64, poi sostituito da un altro regolamento approvato con decreto luogotenenziale 23-5-1918, n. 978. In seguito al Concordato reso esecutivo con la legge 27-5-1929, n. 810, fu abolita la regalia sui benefici.

Il fondo è stato versato dalla Prefettura di Alessandria nel 1941.

Comprende la documentazione relativa ai Subeconomati dei benefici vacanti di Acqui, Alessandria, Asti, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Valenza, Genova, Ivrea e Oristano, tutti dipendenti dall'Economato generale di Torino. Per la maggior parte si tratta di atti relativi ai benefici parrocchiali ed ecclesiastici rimasti vacanti, tutti suddivisi per grandi serie in base ai vari Subeconomati e poi ulteriormente suddivisi secondo le località in cui i benefici stessi si trovavano. La documentazione pervenuta nel suo complesso risale ai secoli XIX-XX, comprendendo però anche alcuni documenti più antichi come libri di conti di antiche Confraternite, copie di statuti e cabrei dei secoli XVII-XVIII.

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