La nostra storia...

Valacchi

L’Archivio di Stato di Alessandria è un organo periferico del Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi.

La prima sede fu lo storico palazzo Trotti-Bentivoglio (XV-XVII sec.) in via Vescovado, poi bombardato il 30 aprile 1944. Fortunatamente le esplosioni risparmiarono l'ala sinistra, nella quale erano ospitati alcuni dei fondi archivistici, mentre la maggior parte era già stata prudentemente trasferita in luoghi più sicuri fuori città. La sede amministrativa fu temporaneamente trasferita presso l'abitazione dell'allora Direttore dott. Gallia, in via Napoli 16.

In seguito, dal 1948 al 1960 la sede dell'Archivio di Stato fu spostata in via Parma, nel palazzo dove avevano sede gli Uffici Giudiziari, e dal 1960 al 1975 in via Marsala 19.

Dal 1975 l'Archivio di Stato ha sede in via Solero 43, in un ex edificio industriale costruito verso i primi del XX secolo, originariamente fabbrica di pasta, poi di profilati d'alluminio, quindi di mobili, infine dismesso e concesso dalla Proprietà in locazione al Ministero.

L’Archivio di Stato di Alessandria conserva, a titolo di missione istituzionale, la documentazione prodotta dalle Amministrazioni periferiche preunitarie e dagli Uffici statali postunitari del territorio della provincia di Alessandria, gli archivi dei Notai che hanno cessato l’attività anteriormente all’ultimo centennio e i ruoli matricolari e le liste di leva decorsi settant’anni dalla classe cui si riferiscono.

A titolo di acquisto, donazione, deposito o comodato conserva anche documentazione prodotta da soggetti non statali (Enti pubblici territoriali; privati; imprenditori).

Del patrimonio conservato garantisce la tutela, la valorizzazione e la fruizione pubblica e gratuita.

Svolge, partecipando alle Commissioni previste dalla legislazione archivistica vigente (Dlgs n° 42 del 22 gennaio 2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), attività di sorveglianza sulla tenuta degli archivi correnti e di deposito degli uffici statali della provincia di Alessandria e l'attività di selezione della documentazione ai fini del versamento presso i propri depositi. Ai sensi dell'art. 44 c. 1 del D.P.C.M. 2 dicembre 2019 n. 169, collabora inoltre con la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta alla tutela e alla valorizzazione degli archivi pubblici e privati vigilati del territorio alessandrino.

Maggiori informazioni nella sezione Patrimonio documentario.



Alessandria: Alluvione del 6 Novembre 1994

Alluvione 1994 In seguito alla disastrosa alluvione del 6 Novembre 1994, tra le attività dell'Archivio di Stato di Alessandria divennero preminenti il salvataggio e il recupero di documenti, provenienti dagli archivi sommersi dal fango di diversi enti pubblici.


alluv1 A sinistra, in camice blu, la dott.ssa Gilda Pastore, ex archivista del nostro Istituto, intenta al lavaggio di abbozzi catastali (già conservati presso l'Ufficio Tecnico Erariale di Alessandria) con la collaborazione di uno dei tanti volontari, l'arch. Giuseppina Trischitta.

 alluvione 1994 Archivista Panizza Gian MariaTratta da un giornale dell'epoca: una foto in cui si vede impegnato nel recupero del patrimonio archivistico,
il Direttore emerito dott. Giovanni Maria Panizza 

Nel 2016, all'Archivio di Stato di Alessandria è stata assegnata la sezione "I" ubicata sul lato di corso Borsalino della Ex Caserma Militare Valfrè.

L'edificio, di particolare pregio storico-architettonico per la città di Alessandria, originariamente ospitava nella lunga area laterale verso via Montebello la mensa della caserma, e nella parte opposta l'autorimessa. Il corpo centrale era destinato a palestra.

Il progetto prevede un totale recupero funzionale dell'area, che al termine dei lavori di ristrutturazione accoglierà nel grande corpo centrale gli uffici, la biblioteca e la sala studio per il pubblico, mentre le due lunghe strutture laterali accoglieranno i depositi dei documenti.

L'intervento, finanziato dalla legge Franceschini, donerà nuova luce all'Archivio di Stato.

La nuova sede nel cuore della città contribuirà a migliorare la fruizione del patrimonio archivistico e ad incrementare l’offerta culturale. 

I lavori di ristrutturazione, curati dal Segretariato Regionale Piemonte, sono attualmente in corso d'opera.